I neonati, nei primi mesi di vita, affrontano un processo importantissimo: quello di adattamento all’ambiente. Questa fase può essere alquanto faticosa, sia per il piccolo sia per i suoi genitori, in particolare se vi sono delle difficoltà legate al sonno.
Perché un neonato non dorme? O comunque, per quale ragione il neonato si sveglia spesso? Questa domanda tormenta moltissimi neopapà e neomamme, alle prese con il loro figlioletto che piange e non riesce a riposare bene.
Il sonno, in realtà, si inserisce tra i principali impulsi naturali – come il mangiare, o il bere. Di conseguenza, non è possibile affermare che un neonato non dorma mai. I bambini dormono in base a ciò che la fisiologia delle cellule nervose determina dentro di loro. Non si insegna a dormire, proprio come non si insegna a camminare o respirare.
I numerosi risvegli del neonato sono da considerarsi normali, anche noi adulti ci svegliamo di notte, ma molte volte diamo un’occhiata all’orologio, beviamo un bicchiere d’acqua, ci giriamo dall’altro lato e ci riaddormentiamo tranquillamente.
Per i bambini le cose vanno diversamente. La notte può essere un momento di incertezza e non di tranquillità e di riposo come per noi adulti. Per questo, molti di loro possono avere bisogno di rassicurazioni e dell’accudimento affettuoso di un adulto. Questo proprio per acquisire fiducia nella notte e imparare gradualmente a riaddormentarsi da soli, senza paura.
Fisiologia del sonno dei neonati e dei bambini
Per quanto riguarda i neonati i ritmi del sonno, ed i loro relativi cicli, sono differenti da quelli di un adulto. Cambia dunque la fisiologia del sonno. Per i neonati i cicli di sonno hanno una durata di 50/60 minuti, mentre per i bambini più grandicelli e adulti i cicli di sonno arrivano a circa 90 minuti. Alla nascita il sonno REM (Rapid eyes moviment) rappresenta circa il 50% del sonno del piccolo, intorno ai 2-3 anni diventa il 25% del totale per raggiungere poi come negli adulti circa il 20% intorno ai 6 anni.
Nei bambini la quantità di sonno REM è maggiore in quanto è funzionale allo sviluppo cerebrale e rafforza il sistema immunitario.
L’alternarsi dei diversi cicli di sonno porta i bimbi più piccoli ad avere dei micro risvegli tra un ciclo e l’altro e, proprio perchè i loro cicli sono più brevi, è normale che si sveglino con più frequenza rispetto a noi adulti.
Dunque è normale che i bambini, soprattutto se piccoli, si sveglino molto frequentemente! E’ per motivi sia fisiologici ma anche autoregolativi.
La natura in questo ci aiuta moltissimo e infatti, i bimbi allattati al seno, tendono ad autoregolarsi in base alle poppate (svegliandosi di conseguenza) e, soprattutto quelle notturne, sono importanti per mantenere attiva la produzione di latte materno.
Tuttavia, esistono molte variabili di tipo individuale, familiare e ambientale che determinano la quantità e la durata dei risvegli. Vediamone alcune.
La genetica
Eh già, la variabilità del sonno di un neonato è dovuta anche alla genetica. Infatti il cronotipo, ossia la preferenza di fascia oraria in cui si tende ad avere bisogno di dormire, si eredita dai propri genitori, di solito da uno di questi.
Ci sono i cosiddetti “gufi” che tendono ad addormentarsi tardi la sera e svegliarsi tardi la mattina, mentre le “allodole” si svegliano all’alba e si addormentano presto dopo cena. Poi, come per tanti altri parametri fisiologici, ognuno ha le sue particolari quantità di ore di sonno necessarie al proprio organismo.
Il temperamento
Questo è un altro fattore di variabilità che incide notevolmente sul sonno fin da piccoli: una dote presente già dalla nascita. Un neonato dal temperamento “facile” e “regolare” è il sogno di tutti i genitori, mentre uno “irregolare” o “difficilmente adattabile” metterà a dura prova la loro resistenza.
Sleep regression
Sono periodi che si verificano durante lo sviluppo del bambino, in alcuni mesi specifici in cui il bambino sembra fare qualche passo indietro rispetto ai ritmi di sonno che sembravano essersi stabilizzati. Può tornare a svegliarsi più spesso durante la notte ed essere particolarmente esigente e bisognoso di contatto anche durante il giorno. Avendo molta pazienza, garantendogli contatto e rassicurazioni, la fase passerà e il nuovo apprendimento verrà integrato.
Il neonato dorme poco? Potrebbe trattarsi di ansia da separazione!
È una fase dello sviluppo dei bambini che si verifica intorno agli 8/9 mesi di vita fino all’età di 3 anni circa. In questo particolare periodo il bambino esprime forte disagio quando le persone a lui care si allontanano. Poichè il legame di attaccamento tende a mantenere la vicinanza con le figure di riferimento, è evidente che il bambino desideri stare insieme anche di notte a coloro che ama e che si prendono cura di lui.
Questa fase ha ripercussioni anche durante la notte, ed è possibile che anche bambini che non avevano difficoltà ad abbandonarsi al sonno manifestino più richieste di rassicurazione e presenza rispetto agli adulti di cui si fidano.
Neonato che non dorme a causa di un ambiente non adeguato
Ad esempio la temperatura della stanza troppo alta o troppo bassa. Ricorda che la temperatura della stanza in cui dorme dovrebbe essere compresa tra i 18° e i 20° C.
C’è un eccesso di rumori oppure la camera da letto è eccessivamente buia. È facile che un neonato sia turbato da elementi di questo tipo.
Sonno e salute nei neonati
Capita, inoltre, che i bambini che non dormono siano affetti da una condizione che dà loro fastidio: ad esempio un mal di pancia, la tosse, il raffreddore. Tali disturbi sono molto frequenti nei bimbi appena nati, e determinano quella che viene chiamata dagli esperti “insonnia secondaria”.
Più avanti con l’età, a partire dal 5° mese circa, il piccolo inizia a mettere i primi denti. Anche questo potrebbe compromettere la qualità del suo sonno.
Sonno e alimentazione
Il latte materno favorisce il sonno del neonato grazie alle sue componenti. Uno studio recente ha dimostrato come il latte materno aiuta il bambino a prendere sonno. Analizzando la composizione del latte nel corso della giornata, è stato scoperto che questa varia significativamente nell’arco delle ventiquattro ore. In particolare, le endorfine e i nucleotidi, importanti regolatori del sonno dei bambini, sono più abbondanti durante la notte.
Quando arriva il momento di associare cibi complementari invece, una prassi negativa per indurre il sonno è rimpinzare il bambino perché non si svegli in anticipo per fame con una cena ipernutriente, oppure al primo risveglio notturno offrire un biberon di latte e biscotti. In realtà tutto ciò può solo ostacolare il sonno e rendere la digestione lenta e difficoltosa.
Vi sono anche dei cibi che contrastano un buon sonno, come quelli ricchi di zuccheri, coloranti o additivi artificiali.
Perché il neonato non dorme: ulteriori spiegazioni
Altre cause per cui un bambino piccolo potrebbe svegliarsi nel corso della notte sono:
- Inserimento al nido o scuola dell’infanzia
- Nascita di un fratellino o sorellina: gli equilibri cambiano e lui può risentirne
- Ritorno al lavoro della mamma: dopo molti mesi passati insieme, si sveglia di notte per essere rassicurato della sua presenza
- Tensioni intorno al bambino o in sua presenza: litigi o discussioni in famiglia
- Apparecchi elettronici ad alto volume: tv, telefoni, musica.
Se vuoi saperne di più contattami subito per una consulenza online!
Potrebbe anche interessarti “Consigli neonato: ecco quello che è utile sapere nel post parto!”
Consulenza perinatale: un importante supporto alla genitorialità
/0 Commenti/in Blog /da Dott.ssa Federica OdoardiLa consulenza perinatale è importantissima per tutti coloro che stanno per diventare genitori, nonché per le coppie che hanno da poco avuto un figlio.
Questa branca della psicologia interessa la fase che parte da quando si comincia a desiderare di avere un bambino fino ai primi anni di vita del piccolo. Si tratta di un periodo caratterizzato da momenti di gioia assoluta, ma possono alternarsi anche momenti di profonda stanchezza, di dubbi e di preoccupazioni.
Il mio compito consiste proprio nell’affiancare e sostenere voi genitori, aiutandovi a capire e a dare valore alle necessità di ciascun membro della famiglia.
L’importanza della prevenzione
La mia consulenza perinatale si inserisce in un’ottica preventiva: vi fornisco tutte le informazioni utili a tutelare la salute psicofisica di ciascuno e a favorire lo sviluppo della consapevolezza, attingendo alle risorse e alle competenze innate di tutti. Insomma la risposta è già dentro di voi, io vi aiuto semplicemente a tirarla fuori!
Un sostegno nel corso della gravidanza
La gestazione è un periodo fondamentale per moltissime donne. Queste ultime vedono il proprio corpo che cambia e si trasforma per adattarsi al bimbo che cresce; non di rado sono in balia dell’ansia, dell’insicurezza, della paura di non essere in grado di affrontare i mesi a venire.
“Sarò una brava mamma?”, “come cambieranno la mia vita e la nostra relazione di coppia?”, “riuscirò a capire i bisogni del mio bambino?”: questi interrogativi imperversano nella mente di quasi tutte le donne, quando sono in attesa di un bambino. È facile, poi, che lo stato d’animo della mamma si trasmetta anche al papà, delineando un’atmosfera pregna di dubbi e di incertezze.
Perché richiedere una consulenza perinatale?
Durante la gravidanza la donna vive molte emozioni, passa dalla gioia al pianto con facilità, è un periodo caratterizzato da forti ambivalenze. Molto spesso però, può capitare che certi momenti, nonostante siano naturali, vengano vissuti con angoscia e preoccupazione. Tale situazione è determinata dal fatto che spesso si hanno poche conoscenze sulla fisiologia della gravidanza.
Il mio intervento è particolarmente prezioso proprio in questi momenti: vi offro le giuste informazioni, in modo tale da rassicurarvi e accogliere queste emozioni, prima che si trasformino in angoscia o ansia.
Posso fornire un grande aiuto alla donna/coppia che, vivendo la gestazione più serenamente, riuscirà a gestire meglio anche il parto, l’allattamento e dunque a prevenire quei problemi a cui spesso si va incontro se non si interviene in anticipo. Una mamma e un papà consapevoli, informati e preparati alla nascita – infatti – saranno in grado di affrontare con maggiore resilienza i momenti più difficili che si verificheranno.
È qui che si nota appieno il valore della consulenza perinatale se vista come un’opportunità di prevenzione piuttosto che una cura!
La consulenza perinatale dopo il parto
La consulenza perinatale, online o in presenza, è utile tanto in gravidanza quanto nel post-nascita.
Molte neomamme dopo il parto sentono il bisogno, ad esempio, di raccontare la storia del proprio parto, magari perché non è andato secondo le aspettative. Oppure si sentono travolte da sentimenti di inadeguatezza, momenti di sconforto, crisi di pianto e timore nel rivestire un ruolo così essenziale.
Ma non solo: i genitori possono trovarsi ad affrontare diverse difficoltà dovute alla gestione dei bisogni del neonato, come un allattamento che non si avvia o un sonno disturbato che crea disordini e scompigli in famiglia.
È utile in questi momenti avere il supporto di un professionista che aiuti la coppia a far emergere le proprie competenze senza tuttavia emettere giudizi, ma soltanto riconducendoli alla normalità e dando loro fiducia.
Il mio compito è proprio questo: offrirvi aiuto e informazioni per far venir fuori le vostre abilità genitoriali.
I problemi del sonno
Il sonno dei neonati è uno degli argomenti che mette più a dura prova i genitori. Spesso la coppia mi richiede una consulenza perinatale proprio per far fronte alle difficoltà con il sonno del bambino (fatica nell’addormentamento, risvegli continui, incubi)
Cosa faccio in questi casi?
Per cominciare, fornisco ai genitori tutte le informazioni necessarie connesse alla fisiologia del sonno infantile. Anche in questo caso, essere consapevoli di come funziona il sonno del bambino può fare la differenza!
Dopo un attento studio della situazione familiare, intervengo valutando i vari aspetti che possono interferire con il sonno (segnali di stanchezza non accolti, routine non stabili, preoccupazioni della coppia, regressioni) e illustro gli accorgimenti opportuni per far dormire bene il bambino – per esempio l’allestimento di un ambiente tranquillo, l’istituzione di un “rituale della nanna”, il rispetto di buone abitudini (non utilizzare cellulari/tablet prima di andare a letto, fare attività rilassanti, tenere luci soffuse).
Il mio scopo, lo ribadisco, è proprio quello di incrementare la serenità e l’equilibrio dell’intero nucleo familiare!
Se desideri prevenire problematiche legate alla fase perinatale, contattami subito per ricevere tutte le informazioni che desideri!
Perché un neonato non dorme tutta la notte?
/0 Commenti/in Blog /da Dott.ssa Federica OdoardiI neonati, nei primi mesi di vita, affrontano un processo importantissimo: quello di adattamento all’ambiente. Questa fase può essere alquanto faticosa, sia per il piccolo sia per i suoi genitori, in particolare se vi sono delle difficoltà legate al sonno.
Perché un neonato non dorme? O comunque, per quale ragione il neonato si sveglia spesso? Questa domanda tormenta moltissimi neopapà e neomamme, alle prese con il loro figlioletto che piange e non riesce a riposare bene.
Il sonno, in realtà, si inserisce tra i principali impulsi naturali – come il mangiare, o il bere. Di conseguenza, non è possibile affermare che un neonato non dorma mai. I bambini dormono in base a ciò che la fisiologia delle cellule nervose determina dentro di loro. Non si insegna a dormire, proprio come non si insegna a camminare o respirare.
I numerosi risvegli del neonato sono da considerarsi normali, anche noi adulti ci svegliamo di notte, ma molte volte diamo un’occhiata all’orologio, beviamo un bicchiere d’acqua, ci giriamo dall’altro lato e ci riaddormentiamo tranquillamente.
Per i bambini le cose vanno diversamente. La notte può essere un momento di incertezza e non di tranquillità e di riposo come per noi adulti. Per questo, molti di loro possono avere bisogno di rassicurazioni e dell’accudimento affettuoso di un adulto. Questo proprio per acquisire fiducia nella notte e imparare gradualmente a riaddormentarsi da soli, senza paura.
Fisiologia del sonno dei neonati e dei bambini
Per quanto riguarda i neonati i ritmi del sonno, ed i loro relativi cicli, sono differenti da quelli di un adulto. Cambia dunque la fisiologia del sonno. Per i neonati i cicli di sonno hanno una durata di 50/60 minuti, mentre per i bambini più grandicelli e adulti i cicli di sonno arrivano a circa 90 minuti. Alla nascita il sonno REM (Rapid eyes moviment) rappresenta circa il 50% del sonno del piccolo, intorno ai 2-3 anni diventa il 25% del totale per raggiungere poi come negli adulti circa il 20% intorno ai 6 anni.
Nei bambini la quantità di sonno REM è maggiore in quanto è funzionale allo sviluppo cerebrale e rafforza il sistema immunitario.
L’alternarsi dei diversi cicli di sonno porta i bimbi più piccoli ad avere dei micro risvegli tra un ciclo e l’altro e, proprio perchè i loro cicli sono più brevi, è normale che si sveglino con più frequenza rispetto a noi adulti.
Dunque è normale che i bambini, soprattutto se piccoli, si sveglino molto frequentemente! E’ per motivi sia fisiologici ma anche autoregolativi.
La natura in questo ci aiuta moltissimo e infatti, i bimbi allattati al seno, tendono ad autoregolarsi in base alle poppate (svegliandosi di conseguenza) e, soprattutto quelle notturne, sono importanti per mantenere attiva la produzione di latte materno.
Tuttavia, esistono molte variabili di tipo individuale, familiare e ambientale che determinano la quantità e la durata dei risvegli. Vediamone alcune.
La genetica
Eh già, la variabilità del sonno di un neonato è dovuta anche alla genetica. Infatti il cronotipo, ossia la preferenza di fascia oraria in cui si tende ad avere bisogno di dormire, si eredita dai propri genitori, di solito da uno di questi.
Ci sono i cosiddetti “gufi” che tendono ad addormentarsi tardi la sera e svegliarsi tardi la mattina, mentre le “allodole” si svegliano all’alba e si addormentano presto dopo cena. Poi, come per tanti altri parametri fisiologici, ognuno ha le sue particolari quantità di ore di sonno necessarie al proprio organismo.
Il temperamento
Questo è un altro fattore di variabilità che incide notevolmente sul sonno fin da piccoli: una dote presente già dalla nascita. Un neonato dal temperamento “facile” e “regolare” è il sogno di tutti i genitori, mentre uno “irregolare” o “difficilmente adattabile” metterà a dura prova la loro resistenza.
Sleep regression
Sono periodi che si verificano durante lo sviluppo del bambino, in alcuni mesi specifici in cui il bambino sembra fare qualche passo indietro rispetto ai ritmi di sonno che sembravano essersi stabilizzati. Può tornare a svegliarsi più spesso durante la notte ed essere particolarmente esigente e bisognoso di contatto anche durante il giorno. Avendo molta pazienza, garantendogli contatto e rassicurazioni, la fase passerà e il nuovo apprendimento verrà integrato.
Il neonato dorme poco? Potrebbe trattarsi di ansia da separazione!
È una fase dello sviluppo dei bambini che si verifica intorno agli 8/9 mesi di vita fino all’età di 3 anni circa. In questo particolare periodo il bambino esprime forte disagio quando le persone a lui care si allontanano. Poichè il legame di attaccamento tende a mantenere la vicinanza con le figure di riferimento, è evidente che il bambino desideri stare insieme anche di notte a coloro che ama e che si prendono cura di lui.
Questa fase ha ripercussioni anche durante la notte, ed è possibile che anche bambini che non avevano difficoltà ad abbandonarsi al sonno manifestino più richieste di rassicurazione e presenza rispetto agli adulti di cui si fidano.
Neonato che non dorme a causa di un ambiente non adeguato
Ad esempio la temperatura della stanza troppo alta o troppo bassa. Ricorda che la temperatura della stanza in cui dorme dovrebbe essere compresa tra i 18° e i 20° C.
C’è un eccesso di rumori oppure la camera da letto è eccessivamente buia. È facile che un neonato sia turbato da elementi di questo tipo.
Sonno e salute nei neonati
Capita, inoltre, che i bambini che non dormono siano affetti da una condizione che dà loro fastidio: ad esempio un mal di pancia, la tosse, il raffreddore. Tali disturbi sono molto frequenti nei bimbi appena nati, e determinano quella che viene chiamata dagli esperti “insonnia secondaria”.
Più avanti con l’età, a partire dal 5° mese circa, il piccolo inizia a mettere i primi denti. Anche questo potrebbe compromettere la qualità del suo sonno.
Sonno e alimentazione
Il latte materno favorisce il sonno del neonato grazie alle sue componenti. Uno studio recente ha dimostrato come il latte materno aiuta il bambino a prendere sonno. Analizzando la composizione del latte nel corso della giornata, è stato scoperto che questa varia significativamente nell’arco delle ventiquattro ore. In particolare, le endorfine e i nucleotidi, importanti regolatori del sonno dei bambini, sono più abbondanti durante la notte.
Quando arriva il momento di associare cibi complementari invece, una prassi negativa per indurre il sonno è rimpinzare il bambino perché non si svegli in anticipo per fame con una cena ipernutriente, oppure al primo risveglio notturno offrire un biberon di latte e biscotti. In realtà tutto ciò può solo ostacolare il sonno e rendere la digestione lenta e difficoltosa.
Vi sono anche dei cibi che contrastano un buon sonno, come quelli ricchi di zuccheri, coloranti o additivi artificiali.
Perché il neonato non dorme: ulteriori spiegazioni
Altre cause per cui un bambino piccolo potrebbe svegliarsi nel corso della notte sono:
Se vuoi saperne di più contattami subito per una consulenza online!
Potrebbe anche interessarti “Consigli neonato: ecco quello che è utile sapere nel post parto!”
Consigli neonato: ecco quello che è utile sapere nel post parto!
/0 Commenti/in Blog /da Dott.ssa Federica OdoardiÈ nato un bambino, sono nati una mamma ed un papà. In questa guida ti offro suggerimenti utili per affrontare serenamente i primi mesi a casa.
Quante volte durante la gravidanza avete immaginato come sarà il rientro a casa, come sarà il vostro piccolo e se sarete in grado di far fronte a tutti i suoi bisogni? Quanti libri sui consigli per neonati avete sfogliato e quanto avete letto per “prepararvi” al rientro a casa? Eppure, quando arriva il momento non ci si sente mai pronti davvero!
Per ogni nuova vita che nasce, bisogna dirlo, nascono anche una mamma ed un papà.
Molto spesso accade che, dopo la nascita di un figlio, tutti si concentrino sul neonato. Gli stessi genitori, a volte, perdono di vista i loro bisogni, focalizzandosi solo sul bambino.
La vita da neogenitori è ricca di gioie e di meravigliose scoperte, ma anche di dubbi, ansie e preoccupazioni. Molte donne che hanno da poco avuto un figlio temono di non essere all’altezza del loro compito: il periodo post-parto è spesso difficile, carico di interrogativi e di nuove responsabilità.
Consigli neonato: non avere paura di chiedere supporto
Dopo il parto potresti essere in balia di dubbi di vario tipo: riuscirò a instaurare un solido legame con mio figlio? Provvederò al suo sviluppo in maniera corretta? Sarò in grado di proteggerlo?
Non temere: le paure relative alla sopravvivenza e alla crescita del bambino sono normalissime e, soprattutto, necessarie. Svolgono l’importante funzione di mantenervi all’erta, attenti ad eventuali pericoli. Sono paure “positive” che servono proprio per ridurre le probabilità di incidenti e di piccoli o grandi errori, creando una rete di protezione più sicura intorno al piccolo.
Detto ciò, la cura del neonato non è un’impresa da poco, soprattutto per chi è al primo figlio. Proprio per questo motivo non aver paura di chiedere consigli su come crescere un neonato: le mamme hanno bisogno di supporto, sostegno e comprensione in questa fase. Non c’è nulla di male.
Quando si torna a casa dopo il parto inoltre, bisogna considerare lo sconvolgimento ormonale a cui si va incontro, il ritmo sonno veglia viene stravolto e si avverte un senso di stanchezza enorme.
Di seguito vi suggerisco alcune strategie per affrontare questi momenti, partendo sempre dall’idea che ogni individuo/famiglia è unica, per cui poi ognuno sarà in grado di adattarle alle proprie esigenze.
Consigli neonato: cosa fare appena tornati a casa
Prima di tutto: ascoltati!
Prima ancora di cercare nei manuali, nei libri, sul web il significato di un pianto o del perché accade una determinata cosa, chiediti: come sto? Di cosa ho bisogno? Desidero chiedere aiuto? Come voglio essere aiutata? Cosa provo?
Cercare di rispondere a queste domande ti permetterà di comprendere davvero ciò di cui senti il bisogno e di focalizzarti su di te, per trovare poi la giusta soluzione alle difficoltà che incontrerai.
Concediti dei momenti di riposo
Se sei stanca, lascia perdere le faccende domestiche o cerca un aiuto che possa farle al posto tuo. Riposare farà di te una mamma più rilassata.
Consigli sui neonati: l’importanza di un rapporto di coppia solido
Prenditi cura di te e della coppia
Non vergognarti di chiedere aiuto a chi gode della tua fiducia. Non solo per la casa, ma anche per te ed il tuo partner: fai/fate una passeggiata, parla con un’amica, vai dal parrucchiere, concedetevi una serata a due. Magari ci si può sentire stanchi solo all’idea, ma poi quando stai nella situazione ti senti solo bene. È un bisogno naturale, fa bene a voi ed a vostro figlio.
Dialoga con il tuo partner
Se ci sono situazioni conflittuali o che destano preoccupazione, prova a parlarne con il tuo partner man mano che si presentano. Non lasciar passare troppo tempo, pensando che non sia importante. Il dialogo di coppia può cambiare molto dopo l’arrivo di un bambino ed è fondamentale stabilire nuovi equilibri e rinsaldare il legame.
Spazio al papà!
Spesso si pensa che il papà abbia un ruolo marginale nella cura del neonato, ma ricorda che il vostro bambino è figlio dell’amore della coppia ed è giusto che il papà abbia la possibilità di esprimere e maturare la sua paternità in modo complementare e sinergico al tuo ruolo materno. Affiancalo in questi primi momenti dandogli fiducia e ciò gli permetterà di prendersi cura di vostro figlio con sensibilità ed empatia.
Neonato: consigli per una gestione ottimale
Arrivati fin qui qualcuno si chiederà…ma come? Nessun consiglio su come gestire il neonato?
Parto sempre dall’idea che ogni genitore in fondo sa di cosa può aver bisogno il suo bambino quando magari piange o è irrequieto, oppure dorme poco!
Non a caso come primo suggerimento ho scritto di ascoltarsi! Se riusciamo a capire cosa ci fa star bene saremo più rilassati ed in ascolto anche sui bisogni dei nostri figli.
Tuttavia lascio anche qualche piccolo suggerimento sulle cose importanti da fare con un neonato per agevolare i primi momenti, ad esempio il suo riposo…ed il vostro!
Esponilo alla luce diurna
È importante per favorire l’acquisizione del ritmo luce-buio e l’assorbimento di vitamina D. Cerca di non farlo dormire completamente al buio, né di giorno né di notte.
Crea la vostra routine
Sperimenta con il tuo bambino e la tua famiglia routine positive e rilassanti da ripetere ogni volta che è ora di andare a nanna.
Dosa bene gli stimoli
Evita di sovra-stimolarlo con giochi che possono agitarlo o luci e rumori eccessivi prima di andare a nanna.
I vizi non esistono, sono solo bisogni
Non temere di prendere in braccio il tuo bambino tutte le volte che piange e di consolarlo quando e come vuoi, anche attaccandolo al seno se lo richiede, devi sapere che il tuo bambino attraverserà diverse fasi crescendo (sleep regression) ed aumentando le occasioni di contatto in questi momenti si può anche favorire il sonno notturno.
Concludo con una citazione che rende bene l’idea:
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Dott.ssa Federica Odoardi